IMPIANTI DI DEPURAZIONE
SBR “Sequence Batch Reactor”
Gli Impianti di Depurazione SBR acronimo di “Sequence Batch Reactor”, il processo è noto anche come “Processo di attivazione nell’operazione di accumulo”. Rappresentano dei sistemi di trattamento biologici a flusso discontinuo, costituiti da un bacino in cui si sviluppano processi di ossidazione biologica e di sedimentazione e dal quale si provvede altresì all’estrazione sia dell’effluente depurato che dei fanghi di supero, inoltre non sono necessari corpi di crescita. I fanghi attivi sono costituiti principalmente da microrganismi che decompongono gli inquinanti disciolti nelle acque reflue. La particolarità è che i processi di chiarificazione nel reattore SBR non si svolgono spazialmente separati, ma secondo una sequenza temporale (“ciclo di chiarificazione”). Le acque reflue in ingresso vengono raccolte da un buffer, depurate in porzioni e scaricate al termine di un ciclo di trattamento.
Tali processi vengono condotti in tempi diversi, variando ciclicamente le condizioni di funzionamento dell’impianto; operando opportunamente sui tempi delle varie fasi, si ripropone, di fatto, un processo a fanghi attivi, nel quale, però, le diverse fasi di processo si susseguono in sequenza temporale piuttosto che spaziale come negli impianti tradizionali.
REFERENZE
Cantina Vinicola Ferreri Bianco
CARATTERISTICHE
- Nessun rischio di corrosione del calcestruzzo
- Separazione delle acque reflue e della tecnologia
- Pompa ad aria invece di pompa sommergibile
- Kit di retrofit in plastica resistente all’acqua di scarico/parti di installazione in acciaio inossidabile resistente all’acqua di scarico
- Nessun rischio di odore di decomposizione
- Procedura stabile contro carichi d’urto e sottocarico
- Prestazioni di pulizia stabili anche in inverno
- Elevata affidabilità operativa
- Tecnologia matura – sul mercato dal 2015 – utilizzata in tutto il mondo
- Non è necessaria alcuna parete divisoria stretta
- Indipendente dal materiale e dalla geometria del contenitore
- Ampia gamma di opzioni di personalizzazione del processo tramite il sistema di controllo
- Stabilizzazione e mineralizzazione dei fanghi, nessuna digestione
- Accumulo di fanghi molto basso e quindi bassa frequenza di rimozione dei fanghi
- Manutenzione ridotta: non è necessaria la misurazione dei fanghi nella chiarificazione primaria
- Basso consumo energetico grazie alla ventilazione a bolle fini
- Facile da usare, grazie al funzionamento automatico
VANTAGGI
Il Processo
- Insensibile ai carichi d’urto idraulici (vengono assorbiti dal buffer)
- Prestazioni di pulizia stabili
- Risultato di chiarifica molto buono
- Modalità operativa efficace
- Ben controllabile – possibilità di riadattamento
- Adatto anche per il funzionamento a basso carico
- In gran parte indipendente dalla geometria del contenitore
- Nessuna pompa nella fossa settica soggetta a guasti e blocchi
- Non sono necessari corpi di crescita
- Processi di chiarificazione non spazialmente separati, ma in ordine cronologico
- Non è necessario alcun serbatoio di sedimentazione secondaria
- Nessun flusso continuo, ma livelli di acqua variabili a seconda dell’ingresso o del ciclo
- È possibile misurare i livelli dell’acqua e quindi controllare il sistema in base al livello di riempimento (in base alla domanda) invece del controllo temporale fisso
RISULTATI
Il sistema raggiunge eccellenti valori di effluenti, paragonabili agli impianti di trattamento delle acque reflue municipali. Ciò è confermato dai risultati dei test e dalle migliaia di impianti in funzione in tutto il mondo, che vengono regolarmente manutenuti e controllati, è stato ampiamente testato nella pratica presso l’istituto di prova PIA secondo EN 12566-3.
Risultati della prova pratica secondo EN12566-3
- Ottime prestazioni di pulizia;
- Eccezionale nitrificazione e denitrificazione;
- Valori degli effluenti stabili;
- Funzionamento senza problemi;
- Basso consumo energetico;
- Dimostrata una generazione di fanghi particolarmente bassa (frequenza di smaltimento fanghi “zero”).
“Test di durezza” volontari:
- Crescita dei fanghi;
- Giunto per vasca;
- Deludging e riavvio.
I processi sono principalmente tre:

1. FASE DI AREAZIONE
Le acque reflue grezze raggiungono prima la sezione anteriore dell’impianto e vengono subito sottoposte a trattamento aerobico. Gli aeratori a membrana sul fondo assicurano l’aerazione dell’intero volume del serbatoio. L’aria compressa necessaria viene generata da un compressore d’aria, installato in un armadio di controllo esterno. L’aerazione è solitamente intermittente, questa aerazione provoca:
- I microrganismi dei fanghi attivi vengono riforniti di ossigeno, necessario per la loro attività metabolica e quindi per la decomposizione degli inquinanti, si crea un contatto intenso tra acque reflue e batteri
- Mineralizzazione dei fanghi

2. FASE DI SEDIMENTAZIONE
Durante la fase di assestamento di 120 minuti non è prevista ventilazione. I fanghi attivi possono sedimentare. Nella parte inferiore si forma uno strato di fango e nella parte superiore una zona di acqua limpida. Le acque reflue grezze in afflusso vengono trattenute nella zona anteriore.

3. ESTRAZIONE DI ACQUE LIMPIDE
Un paranco ad aria compressa nella parte posteriore dell’unità rimuove parte dell’acqua pulita dal serbatoio.
La speciale costruzione del sifone:
- Impedisce il pompaggio di eventuali fanghi galleggianti sullo strato di acqua limpida;
- Minimizza la penetrazione indesiderata di fanghi attivi nel sifone durante la fase di aerazione mediante una pendenza di ingresso;
- Garantisce che il livello minimo dell’acqua desiderato sia raggiunto mantenuto nel sistema senza componenti aggiuntivi.